lunedì 15 settembre 2014

Ti preferisco

Ti preferisco brutta,
perché la bellezza      vuol dire troppe porte
aperte senza sforzo
e non affila      la selce dello sguardo
che conosce il valore della fame
come del suo sollievo.

Ti preferisco seria
perché il cuor contento
è già pieno di se stesso,
e “il ciel l'aiuta”,
la stratosfera leggera e brillante
dell'irresponsabilità.

Ti preferisco grassa,
perché i sensi sono cinque
e chi non lo capisce
è degno      della penuria
a cui si costringe
per sottostare agli sguardi tiranni.

Ti preferisco      precisa,
perché il tempo è la sola ricchezza
che esista veramente
in questo cosmo;
mi piace donarlo
a chi non ne è predone.

Ti preferisco ingenua,
perché l'astuzia
è rancida al gusto
e i vincenti non hanno bisogno
di ricevere abbracci,
ma specchi delle brame.

Ti preferisco fedele,
perché ciò che è dispari
cammina zoppo      e prima o poi cade.

Ti preferisco      soprattutto innamorata,
perché non è eterno
quello che non fluisce
in un moto circolare.

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