È davvero tutto qui?
Non c'è altro?
Vorrei sapere dov'è
il luogo segreto delle
cose complete
piene rotonde vivide
nitide squillanti,
e chi lo conosce,
e ci va di nascosto.
Magari tutti ne godono
e al ritorno fanno facce
di pietra,
mentre cammino da solo
e giro scruto tento,
senza mai trovare il
passaggio nascosto
e dietro la pietra mi
commiserano e deridono.
Oppure no, nessuno lo sa
e stiamo tutti girando a
vuoto,
la faccia non di pietra
ma maschera di terracotta
con fisso sorriso
grottesco
- la mia è caduta e
si è rotta senza che me ne accorgessi.
Oppure ancora -
inorridisco -
vi va bene così:
portate a casa
soddisfatti
un unico filo
monocromatico,
che sbiadirà dipanandosi
nel ricordo,
di tutta la trama
caleidoscopica
delle cose che sarebbero
potute essere
e non sono state.
Ma mentre vi perdo per
strada,
o perdo la strada,
e mi lasciate indietro,
o corro avanti,
questa rete di infiniti
colori mi abbraccia
e mi pesca dal grigio.
Così, issato nel sogno,
desidero non sbarcare mai
più
dal vascello maledetto
dell'immaginazione.
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